“Una famiglia a modo... suo" - atto unico di Improvvisazione Teatrale il 6 dicembre a Tagliatelle Stazione Ninfeo

“Una famiglia a modo… suo” - atto unico di improvvisazione teatrale

Mercoledì 6 dicembre – ore 21:00

Tagliatelle Stazione Ninfeo, via del Ninfeo - Lecce

Ingresso € 6 - prenotazione obbligatoria su prenota.improvvisart.com

www.improvvisart.com


“Una Famiglia a modo… suo” è la nuova produzione Improvvisart, un atto unico di improvvisazione teatrale con gli attori della Compagnia e della Bottega, diretti da Paolo Paticchio.

Si stanno per celebrare le festività natalizie in casa Monicello. A Masseria Tagliatelle a Lecce, i figli, insieme alle rispettive famiglie, si riuniscono come ogni anno nella casa dei propri genitori. È la ricorrente ed annuale occasione per rivedersi, raccontare le proprie vite, riabbracciare i propri cari e, tra frecciatine più o meno velate, far riemergere segreti, piccoli o grandi rancori detti e non, vittorie e sconfitte. Una famiglia di quelle che hanno il televisore sempre acceso, con i social sempre a portata di mano, con il buongiorno scritto ogni mattina, ma sempre in bilico tra la cruda verità dei rapporti e lo storytelling di cui si nutre.

Uno spettacolo che permetterà al pubblico di sbirciare nelle vite di questa famiglia e che permetterà agli spettatori di essere parte attiva dell’esperienza teatrale curiosando tra dialoghi, rapporti, relazioni d’amore o di odio, girando nei vari ambienti della Masseria. Un’occasione per osservare le variegate forme che possono prendere le relazioni tra le persone a partire da quel nucleo familiare che dovrebbe farle sentire sostenute, ma che a volte da rete di protezione può anche trasformarsi in gabbia, più o meno dorata. In questa cornice, che pesca dal grande immaginario cinematografico e teatrale italiano, grazie agli input del pubblico, prenderanno forma personaggi, legami, storie della famiglia Monicello.

“Una famiglia a modo… suo” è frutto del laboratorio della Compagnia e della Bottega di Improvvisart, che si è svolto negli ultimi 3 mesi. Un lavoro che vuole utilizzare lo spazio teatrale come luogo di costruzione di relazioni che, nel paradosso, possono risultare più vere rispetto a quelle del mondo che si ri-trova una volta che il sipario chiude lo spazio scenico.


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